Il mio Eroe: Mio Marito.

chiara-e-manuMancavano 10 giorni a quello che doveva essere il giorno più bello della nostra vita, il nostro matrimonio, quando mio marito durante una cena con amici si è sentito male.
giusto il tempo di dirmi “amore sto male” e poi la paura.
A tavola con noi, conosciuto giusto quella sera, un ragazzo giovane che avevo scoperto, fosse un medico del pronto soccorso. Il suo aiuto fu determinante perché io ero gia entrata nel panico… non ricordo nemmeno di aver preso la macchina che gia ero sul piazzale davanti al PS ad aspettare l’ambulanza.
Mille analisi, mille controlli, un sacco di termini mai sentiti, colonscopia….
Intanto il giorno delle nostre nozze era arrivato. Il mio “quasi” marito era li sull’altare ad aspettarmi e davvero non c’è stato giorno più bello di quello per noi (il primo dopo la nascita della nostra bambina 4 anni fa). Una festa bellissima con tutti gli amici e tutti i nostri parenti a festeggiare. Tre giorni dopo,il 6/10/15, invece di partire per il nostro viaggio di nozze, siamo partiti alla volta di Pistoia per una prima visita, un’altra colonscopia. Ci dicono che il polipo è grosso e non si può togliere con il laser, meglio andare a Pisa, dal Prof. Di Candio.
Il 13/10/15 eravamo a Pisa Cisanello per la prima visita con il Professore. Da quel giorno le nostre vite non sono più state le stesse: adenocarcinoma rettale infiltrante lo sfintere.
Va operato ma non subito. Prima si deve fare radioterapia e chemioterapia, si deve cercare di bruciarlo e se possibile anche ridurlo perché è davvero molto grosso e difficilmente si potrà salvare lo sfintere. Il destino di mio marito era legato alle capacità di un Professore e un sacchetto per colostomia che forse sarebbe stato definitivo.
Ricordo come fosse ora le parole di mio marito: “Professore io ho una bimba di 3 anni che voglio crescere. Faccia quello che deve ma mi faccia vivere”.
Non so come io sia riuscita a trattenere le lacrime. Forse perché sapevo gia che io e lui insieme siamo invincibili e mai avremmo dato alla bestia la possibilità di annebbiarci la mente spazzando via la nostra gioia di vivere.
il 1/12/15 Si inizia la radiochemioterapia. Ogni giorno dal lunedi al venerdi, avanti e indietro sempre io e lui, da soli, sfruttando quelle ore per poter parlare, poterci confrontare e anche esorcizzare la paura.
Ci siamo giurati di non crollare perché se crollava uno, l’altra andava giu con lui e questo non ce lo potevamo permettere con una bimba di 3 anni a casa che ci aspettava.
La nostra bimba è stata la vera medicina. I suoi sorrisi, la su ingenuità, la sua voglia di mamma e babbo non ci hanno mai dato modo di pensare davvero a cosa stava succedendo.
Poi finalmente il 10/03/2015 alle ore 11:30 mio marito entra in sala operatoria e ne uscirà poi alle ore 20:00. Il Professore parla chiaro: colostomia permanente in quanto si, la radio chemio aveva funzionato ma il tumore era gia avanzato al quarto stadio, troppo grosso per potersi ridurre tanto da salvare lo sfintere. Per miracolo erano riusciti a salvare la prostata.
Credo sia stato l’unico giorno in cui davvero ho mollato. L’unico giorno in cui ho pianto cosi tanto che ad un certo punto non avevo nemmeno più le lacrime.. ma potevo farlo.. lui non mi vedeva, era in ospedale.
Il giorno dopo sono entrata in camera sua alle 7:00 come tutte le mattine. Un sorriso stampato in faccia che forse sarò sembrata anche pazza e gli ho detto: “da oggi si riparte amore eh! Devi vincere la tua battaglia e ricordati che io ti amo ancora più di prima. In salute e in malattia, ricordi?” lui era ancora sotto l’effetto dell’anestesia… accennò un sorriso e mi strinse la mano. Avevo capito che era un “certo amore mio”.
Dopo 3 giorni dall’operazione, era in piedi pronto per i primi passettini verso il bagno per farsi la barba.
Dopo 7 giorni uscivamo dall’ospedale con i più sinceri complimenti del Professore e di tutto il suo Staff per la forza, la tenacia e la voglia di vivere che Manuele ha dimostrato fino a quel momento.
Lo accompagnavo fuori col petto gonfio d’orgoglio! Sapevo che era un combattente ma mai avrei pensato potesse avere questa forza!
Una volta a casa e dopo 20 giorni di catetere, medicazioni, operazione per rimuovere un calcolo vescicale, il 27/06/2016 iniziamo il primo di sei cicli di chemioterapia preventiva.
La tac è pulita, i marcatori tumorali sono tornati al loro posto, ma Manuele è giovane e dobbiamo prevenire il rischio di recidive. Va bene. Facciamo anche questo ultimo passo.
Il modo in cui ha affrontato la chemioterapia è incredibile. La stanchezza non lo ha mai fermato. Pochi effetti collaterali ma non perché la terapia fosse leggera, anzi! Semplicemente non voleva arrendersi. Puntava alla fine di questo periodo e ci è arrivato nel migliore dei modi.
Nella sua testa sapeva che essere positivi, non darsi per vinto, lo avrebbe aiutato. Cosi è stato.
A parte due episodi in cui ci siamo spaventati molto (durante il II ciclo ha avuto delle parestesie alle mani e durante il IV ciclo una breve crisi respiratoria) posso dire che sia andato tutto molto bene.
Finalmente il 18/10/2016 ultimo giorno di chemioterapia.
Intanto la TAC,  l’ecografia e i marcatori tumorali confermano ancora una volta gli ottimi risultati raggiunti.
Ora inizieremo con i controlli ogni 4 mesi ma va benissimo cosi.
Mio marito vedrà crescere sua figlia e io non posso che essere Orgogliosa e Fiera di lui. Del mio Vero Eroe. Della bellissima e grandissima persona che lui è.

Chiara

La Storia di Nicoletta

catturaUn bel giorno, senza alcun segnale, mi giunge una notizia, una di quelle che mai avrei voluto sapere, mi era stata diagnosticato un adenocarcinoma gastrico.
Mi sono sentita di colpo svuotata di ogni energia. Come se qualcuno avesse spento all'improvviso la mia vita e quella della mia famiglia.
Già, la mia famiglia, sono stati loro da subito a darmi coraggio, a spingermi a reagire e a non mollare! Io che avevo sempre affrontato in prima persona le tante difficoltà che la vita mi aveva riservato fino a quel momento, non riuscivo a fare niente per combattere la brutta malattia che mi aveva colpito.
Ho dovuto affrontare una lunga e complicata operazione, sul foglio dì dimissione è riportata con il nome di: gastrectomia totale etc…
Non sono mai stata sola durante tutto il periodo del ricovero la mia famiglia era con me, sempre.
I miei amici più cari sono stati con me.
Superato lo scoglio dell'intervento, mi sembrava di ricominciare a vivere, speravo e pregavo dopo tutto quello che avevo passato, di non dover affrontare il lungo percorso della chemio.
Invece la chemio era necessaria.
Ho ricominciato a star male, è stato forse il periodo più difficile, ho avuto momenti in cui non avevo più voglia di combattere, ma i miei cari sono stati lì a sostenermi a darmi coraggio, a dirmi con tutta la loro forza che ne saremmo usciti, che c'è l'avremmo fatta….
Nel momento più complicato è difficile ho avuto la fortuna, anzi la grande fortuna di poter essere aiutata ed assistita da quelli che ormai tutti chiamano gli angeli del reparto oncologico di Portoferraio. Persone straordinarie, persone che solo se hai avuto modo di conoscere per la loro dedizione e disponibilità puoi capire perché vengono ormai definiti "Angeli".
Grazie di cuore a Roberto, Laura, Maria Assunta e Raffaella, sempre sul pezzo ed attenti ad ogni più piccolo segno di disagio e sofferenza.
Grazie alla mitica dr.ssa Tomei, sempre pronta a rasserenarti ma nello stesso tempo decisa ad accompagnarti sino alla fine del lungo e complicato percorso.
Grazie a tutti quelli dell'ormai mitico gruppo "diversamente sani". Da quando ci siete mi sembra tutto meno difficile e posso garantire, per la mia esperienza, che non è cosa di poco conto.
Insomma grazie a tutti quelli che mi sono sempre stati vicini, si, sempre vicini.
Mi avete arricchita

Nicoletta

Uno Scatto per la Ricerca

edyTutto è cominciato per caso, il giorno prima i capelli avevano cominciato a cadere, i primi effetti collaterali della chemio si stavano presentando… Il morale era a pezzi, il calvario si ripresentava. Paolo è stato un raggio di sole nella tenebre: "vorrei sensibilizzare le persone verso le malattie oncologiche, ognuno di noi ha spesso un familiare con questi problemi, vorrei farti delle foto che colgano il tuo essere donna e non malato… " Il mio primo pensiero è andato a mee a tutte le persone che incontro ogni giorno al quarto piano, la testa bassa e la mente confusa…ok ci sto! trasformiamo questo dolore in un'opportunità, facciamo in modo che la paura sparisca dai nostri occhi e il sorriso e la speranza entri a far parte della nostra vita.
Alcuni mesi sono passati, i capelli stanno ricrescendo, abbiamo fatto una mostra fotografica, un calendario e adesso questo…quante emozioni !!!! GRAZIE PAOLO CALCARA .

Edy Papi

 

La foto di Edy che è diventata un pò il simbolo della nostra battaglia, è tra le finaliste del concorso organizzato da Fondazione Arco. Clicca sul link per maggiori informazioni.

Il Tempo

clessidraE' incredibile come si dilati il tempo…certe sere, come questa, magari ti metti a ascoltare la pioggia e il temporale , e vorresti non finisse mai , ti lasciasse sospeso nel tempo come su una nuvola e la pioggia sotto, e te che non ti preoccupi piu' di nulla, soprattutto del domani…certe altre volte, quando aspetti magari che ti dicono quale sara' il tuo destino, il tempo si ferma, resta immobile, e vedi i tuoi movimenti al rallentatore, che cammini, ti siedi, ti rialzi, fumi, guardi il cielo e il mare dalla vetrata di un ospedale, ma non sei te, te sei piu' in alto che osservi, mentre la tua forma fisica terrena si muove come un pupazzo senza fili, col cuore fermo a tal punto che non senti i battiti.

Lo stesso tempo di quando aspetti una telefonata di Lei, che non arriva mai , e poi ti accorgi che sono passati solo dieci minuti da quando avevi chiamato te…tutto è relativo, come la stradina dal cancello alla scuola quando vai a vedere i quadri degli esami , o i due metri che separano la porta della camera mortuaria dalla bara di babbo, o l'entrata di una caserma in cui passerai un anno, o una spiaggia in cui passerai al massimo due ore, prima di rientrare la sera al lavoro, o i dieci minuti dell'unico bagno della stagione alle 9 di sera, o tre mesi in cui ogni volta che apri gli occhi speri di vederci bene e non succede mai, e ogni secondo in cui non sai cosa vedrai, e ogni volta che leggi analisi o guardi vecchie foto aspettando di vedere il tuo sorriso tra i volti irriconoscibili della terza A.

Ma nulla è paragonabile ai tre secondi in cui un dottore ti dice il risultato della risonanza, tre secondi in cui puoi morire prima, ma per fortuna senti una voce nella testa che ti dice : "vai tranquillo, ci sono qua io ". E te vai, e i tre secondi passano e dopo la finestra, la vetrata, i cancelli, le macchine e il traffico, il bimbo che ti guarda e il cane che abbaia, e perfino l'aereo a mille metri, riprendono a viaggiare piu' velocementela vita continua, ma non dimentichiamoci mai delle tante persone prigioniere del tempo, del silenzio, degli sguardi immobili.
time is on our side.
 

Mauro Meoni

 

Gli Angeli senza Ali

nadiaQuando ho scoperto di avere il cancro stavo attraversando un periodo difficile della mia vita, il mio matrimonio era in crisi e le mie forze erano concentrate nel cercare di recuperare e capire gli errori fatti. Non avevo quindi la lucidità di pensare alla gravità della notizia né la voglia di reagire e, per un attimo, ho pensato di lasciarmi andare…

Poi, un giorno, ho guardato mia figlia, nella sua pancia stava crescendo una meravigliosa creatura, con gli occhi pieni di lacrime ho pensato che non potevo darle questo dolore, no, io avevo sempre cercato di risparmiarle i dispiaceri e, anche questa volta, dovevo almeno tentare e combattere.

Da quel giorno ho iniziato il mio percorso: operazione, chemioterapia, tutto ciò senza nascondermi, senza sentirmi diversa. Accanto a me cinque angeli senza ali che non mi hanno mai lasciato sola, mi hanno coccolato, hanno ascoltato i miei sfoghi, le mie paure, mi hanno incitato a mettercela tutta sempre e comunque.

Insieme a loro ho percorso e sto percorrendo questa strada impervia e spero un giorno di voltarmi e pensare a questo come un periodo difficile ma costruttivo perché da esso ho imparato tanto ma soprattutto ho imparato a sorridere alla vita meravigliosa che talvolta ci presenta un conto salato ma noi lo pagheremo e guarderemo oltre.

A loro e a tutte le persone DIVERSAMENTE SANE come me, che ho avuto il piacere di conoscere e con le quali mi posso confrontare nella quotidianità mettendo a nudo le mie angosce, voglio dire Grazie!

Spero di riuscire a dare loro anche solo una piccola parte di ciò che ricevo, comunque vada e qualunque sia il mio destino.

 

Nadia

La prima volta

KatiaNella vita aspettiamo sempre la prima volta, la prima parola, i primi passi, il primo Bacio, il primo fidanzato, tutto ciò che è una conquista, è una grande soddisfazione…è vita!!!

Poi a volte arrivano quelle prime volte che non vuoi, non le hai chieste, non sai cosa farne e non sapresti come gestirle e la comunicazione di una diagnosi di "cancro" è una di queste.

Io ricordo quel giorno come fosse oggi. Non potrò mai dimenticare una simile sensazione di impotenza, un buco nero in cui non riesci a farti spazio, non c'è più battito del cuore, non c'è più respiro…solo silenzio!!!!

L'unico segno che sei viva è il calore che senti delle lacrime, tante, ci sono ci saranno sempre, e poi un unico immenso pensiero: mia figlia…panico, mi sono detta "chi si occuperà di lei"? Poi ad un tratto mi sono girata e ho visto mio marito e la mia meravigliosa bimba di quasi cinque anni e ho capito che dovevo reagire, ricostruire me stessa perché loro se lo meritano…e come per magia mi sono guardata intorno e ho trovato anche la mia famiglia e i miei amici che mi sostengono ogni giorno e ho pensato "porca miseria io sono viva"!!!

E allora voglio vivere al meglio tutto il tempo che da ora in poi avrò a disposizione.

Tutto si può trasformare in opportunità, e io vivrò così d'ora in avanti, dando agli altri ciò che può fare bene e che di riflesso farà bene anche a me.

In questo cammino ho incontrato tanta bella gente, altri pazienti, medici e infermieri fantastici, e di questo ringrazio infinitamente il cielo perché senza di loro non ci sarebbe guarigione fisica e mentale.

Vivo con la consapevolezza che niente sarà come prima, ma non per forza deve essere peggio e soprattutto vorrei che mia figlia cresca con l'insegnamento che la vita è bella e che nonostante le difficoltà bisogna lottare,amare comunque e sorridere sempre.

Io sono Katia, carcinoma infiltrante al seno e questa è la mia storia.

 

Io…e il Cancro

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Ciao, mi chiamo Trotta Clemente, abito a Porto Azzurro e bene o male mi conoscono tutti per il lavoro che faccio: il rappresentante.

Lavori, fai dei programmi e poi ti arriva questo uragano. Sì perché ti devasta e a me non ha portato nessun rispetto e non ha risparmiato niente.

Il peggiore tumore:  carcinoma polmonare e metastasi osee. Femore e omero.


Un sabato scopri il tutto e il lunedi sei gia a Firenze, Careggi, visita privata nel pomeriggio, nel posto migliore d’Europa, e il venerdi biopsia d'urgenza in day hospital…e poi visita, analisi, tac e pet, tutto sommato alle biopsia spese di viaggio.

Poi arrivano le risposte delle analisi e tutto rimane come era già nell’aria: operazione al femore urgente – quello che è rimasto – e poi chemioterapia.

La cosa positiva è che il tumore si è fermato. Così mi ha detto la Dottoressa Tomei. Proprio da Firenze contattammo Portoferraio per la chemioterapia e tutte le cure da seguire.

Arrivi lì, al quarto piano, scopri questo reparto e rimani allibito. Quanta gente! Non pensavi tutto questo…“traffico”. Conosci questi angeli: Maria Assunta, Lauretta, Raffaella, Roberto e infine conosci la Dottoressa Tomei, che sembra una ragazzina, invece ha esperienza e cultura in materia ed è sempre disponibile, a tutte le ore.

È un anno circa, non si lavora…ma il mio socio d’azienda mi ha comunque riconosciuto provvigioni restando a casa.

Sempre a casa con la moglie, sempre presente, e le mie figlie.

Adesso mi sono operato all’omero e posso camminare con una stampella. I dolori ci sono ma sempre meno. Nonostante tutto sono sempre qui, ottimista. Ogni tanto faccio un pianto e poi riparto carico, con mia moglie, le mie figlie e infine mia nipote.

 

Clemente

Incontri meravigliosi

Una mattina di agosto in Ospedale fullsizeoutput_1193incontro Edy, io a donare il sangue lei a fare le sue terapie.

Parliamo della sua malattia e di quello che lei e altre Signore nella sua condizione vorrebbero fare: aiutare e aiutarsi a vicenda! Ma per riuscirci devono farsi conoscere.

Io sto organizzando con l’Avis di Porto Azzurro la "Corri Umberto" e le propongo di partecipare con il suo nuovo gruppo "Diversamente Sani". Edy è entusiasta, mi fa conoscere le altre Signore ed è subito feeling

Facciamo la "Corri Umberto" ed è un successo, per noi ma anche per loro! UMBERTO non c'è più, ma loro sono qui e combattono tutti i giorni e VINCONO…ma soprattutto, nonostante le difficoltà, RIDONO!

 

Gisella

Trasformare il veleno in medicina

14642373_1508752005818164_4314780450291152951_nDopo essermi stato diagnosticato un carcinoma infiltrante, ho cercato di riprendere in mano la mia vita ma non ci sono riuscita: la quotidianità ha preso il sopravvento. Quando poi,dopo poco tempo, mi hanno rivelato la presenza di metastasi, ho deciso che era il momento di dare la svolta decisiva: ora o mai più, dovevo pormi degli obiettivi per migliorare il mio stato di malato oncologico e sopportare al meglio le terapie a cui dovevo sottopormi per la seconda volta.

Trovare la strada da percorrere non è stato facile… Poi però ho capito che condividere paure e piccole vittorie con gli altri era il segreto per farcela. Durante la mia salita, che poi è quella di molti altri compagni di viaggio, ho ritrovato la mia risata, la mia positività ed ho deciso di condividerla con gli altri, perché ridere, nonostante tutto, non è indice di superficialità ma è la possibilità di scegliere come affrontare le difficoltà ed IO HO SCELTO DI RIDERE.
 

Edy