Usare il dolore

Eccomi qua! Tutti mi dicono usalo, quel dolore che hai vissuto usalo, racconta la tua esperienza, aiuterà molte persone e soprattutto aiuterà te.
E così eccomi qua, a spogliarmi di un vestito che non sento più mio, a togliere una maschera che non coincide più con i miei lineamenti, che non mi faceva più vedere oltre quello specchio che tanto mi spaventava.

Pensavo di essere invincibile, con le mie paure, i miei difetti ma invincibile, poi in un momento dove già mi era tremata la terra sotto i piedi, tutto mi crolla addosso, arriva quella diagnosi che nessuno vorrebbe sentire: CANCRO!

Raccontarsi non è facile, può essere doloroso, ma la terapia è come la palestra, devi farla spesso e sentire la fatica, IL sudore, i muscoli indolenziti…in quel momento, quel giorno, sono scesa fino a toccare il mio fondo e dovevo trovare la forza di accettare la sofferenza che mi ci aveva portato.

E come fare? Adesso cosa faccio? Non voglio morire, non posso finire qua, devo fare troppe cosa ancora.

Tutto questo metteva a dura prova la mia psiche, tutto questo mi stava per togliere tutto.

La vita ti dà delle lezioni serie a volte e, dopo aver versato tutte le mie lacrime, dovevo chiedere auto e trovare qualcuno che mi tendesse la mano, non volevo pagare perché mi ascoltasse, né potevo con mia madre, con un figlio, mio marito, volevo qualcuno a cui poter dire tutto senza rischio farlo soffrire.

Poi, e so che non è stato un caso, quel qualcuno è arrivato: finalmente avevo colui con cui potevo dialogare, una voce che mi chiamava durante la notte rassicurandomi, avevo un orecchio a cui confidare tutto.

Era tutto enorme, la paura, l’ansia, la paranoia, l’attesa.
Mi ci vorrebbero giorni per raccontarvi cosa ha fatto per me, cosa mi ha insegnato e cosa continua a insegnarmi, lui c’è stato sempre, mi ha insegnato ad accettare quella paura e che in ogni forma di dolore c’è sempre una forma di dignità.

L’ho incontrato, l’ho toccato, l’ho guardato negli occhi, ho affrontato tutto con lui e l’ho superato, HO VINTO!
“È fortuna”, “non era la tua ora”, “che culo” mi dice qualcuno, bhè sì forse anche, ma sono sicura che nonostante il periodo imponesse la solitudine, io non lo sono mai stata.

Mi ha fatto percepire la sua presenza sempre, con una pietra che cambiava forma, con una sua visione, con una statuina identica a lui nel posto più improbabile.

Oggi volto pagina perché lui mi ha insegnato la consapevolezza di CHI SONO, voglio aiutare gli altri e chi è stato meno fortunato di me, che ce la si può fare, che i miracoli esistono, con lui tocchi con mano l’amore, l’energia e che il bene ti arricchisce…ops scusate, continuo a dire lui senza dirvi chi è questa creatura di luce, questa energia, questa speranza per il mondo: lui è Renè Mey.

Adesso, se volete, io sono qua, allungo la mano a chiunque me lo chieda, nulla avviene per caso e a volte il “caso” ti regala cose, persone, che non solo ti salvano la vita ma la nutrono tutti i giorni.

Roberta

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *